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novembre

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Ombre

visibili mancanze

immerse nei silenzi

la luce di un’anima che vibra

sei tu che generi in noi dolore.

La morte

ha il sapore di una sconfitta

chi decide l’addio

senza un briciolo di speranza

una preghiera

un conforto d’amore

il divino scompare

nelle sue placide messi dorate.

Non chiede permessi la morte

strappa sradica il fiore della vita

il suo tempo è una falsa eternità

nelle solitudini di giorni infiniti.

Chi è senza Dio ha poca luce

la morte è così

un tocco improvviso all’uscio del cuore 

lo sguardo che muore nel silenzio delle parole

un fiore e un lumino

anche oggi nel giardino del tempo.

Il cielo un grigio batuffolo di nuvole

mi piace sognare

rubare alla morte il suo potere

io sono tra i tramonti

la luce dormiente sul libro dei morti.

Quanta confusione nella transumanza dei morti

viali pieni di fiori nel vociare soffuso

di chi con il capo chino e la gioia nel cuore

torna a casa con le sue ombre.

Silenzio la morte può sentire 

oggi due novembre

la falce aleggia nella sua vittoria

noi ricordiamo la nostra sconfitta

accendiamo un lumino per qualche anima dispersa

in questa grande confusione d’eternità

ci siamo anche noi.

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